E' arrivato un nuovo gruppo vocale femminile: sono tre ragazze brave, giovani, carine
e piene di energia che vi riportano ai deliziosi sapori evergreen
della New Orleans 
degli anni Trenta riproponendo brani d'annata e chicche poco note,
tutte da scoprire e molto più godibili delle schifezze che si sentono oggi



Con le Boop! Sisters
lo swing è donna



Per chi ama la buona musica ci sono poche cose gustose  come  un concerto di jazz e di buon vecchio swing affidato a un gruppo vocale, meglio ancora se si tratta di una band femminile. Ecco perché non dovete lasciarvi sfuggire il trio delle Boop! Sisters, che hanno preso il nome della loro band da Betty Boop (la celebre protagonista di uno storico fumetto americano), si ispirano alle Boswell Sisters (tre sorelle bianche nate nella New Orleans degli anni Trenta, che i genitori avevano iscritto al conservatorio ma che lasciarono presto la musica classica e si misero a cantare brani d’annata di jazz nero) e mantengono viva la splendida tradizione del jazz vocale femminile.

Le giovani protagoniste di questo piccolo miracolo si chiamano Francesca Biagi, Giò Giò Rapattoni e Alessia Piermarini, e sono tre vocalist provenienti da varie esperienze (classica, blues, jazz) che si muovono fra swing, celebri standard firmati da compositori come Duke Ellington e Hoagy Carmichael, brani del repertorio delle Boswell e piccole chicche d’annata corredate per l’occasione da ottimi arrangiamenti made in Italy.
Le Boop! sono bravissime, hanno impegno, ironia, eleganza e swing da vendere, e vederle e ascoltarle dal vivo è un vero piacere. Nei concerti cantano (e Francesca suona anche il kazoo) con Silvia Manco al pianoforte, Alessandro Russo alla chitarra, Guido Giacomini al contrabbasso e Carlo Battisti alla batteria, e il loro spettacolo è gustoso, divertente, di qualità e così insolito che vi sembrerà di essere in un locale americano.
In questi giorni stanno presentando live il loro nuovo album Boop!, undici brani deliziosi che fondono jazz d’annata e sonorità rispetose della grande tradizione ma di sapore moderno. Andate a sentirle soprattutto se non vi piace il jazz, perché in novanta casi su cento cambierete idea.



Il loro nuovo album



Undici brani d’annata da ascoltare e riascoltare più volte per godersi tutte le loro sfumature: ecco Boop!, il nuovo album delle Boop! Sisters appena uscito.  Per chi mastica un po’ di jazz  bastano i titoli dei pezzi per capire di che si tratta (That’s How Rhythm Was Born, Crazy People, Heebie Jeebies, Dinah, The Darktown Strutter’s Ball. What’s The Reason  (I’m Not Pleasing You?), Shout Sister Shout, It Don’t Mean A Thing, Pagan Love Song, My Little Grass Shack In Kealakeua Hawaii, Bye Bye Baby, St. Louis Blues),  ma niente paura, per chi non se ne intende è sufficiente sentirlo per divertirsi parecchio.
Dove trovarlo? Frugate sul sito delle Boop: avrete tutte le informazioni necessarie e scoprirete molte altre cose su questo delizioso gruppo... P


 Per andarci cliccate qui o sul logo: http://www.boopsisters.too.it/


Mentre stavano finendo di registrare il loro album Francesca, Giò Giò e Alessia mi hanno chiesto di scrivere una piccola presentazione per il libretto contenuto nel disco. L'ho fatto con gioia, e mi sembra che le mie poche righe rendano abbastanza bene l’idea della musica che c’è dentro. Eccole:

It Don’t Mean A Thing if It Ain’t Got That Swing, non significa niente se non ha lo swing: è una geniale intuizione che Duke Ellington ebbe nel lontano 1932, anno in cui scrisse uno splendido brano con lo stesso titolo. Se The Duke fosse ancora vivo oggi parlerebbe di altre doti indispensabili per far buona musica: allo swing aggiungerebbe l’eleganza, il gusto, l’intelligenza, la delicatezza, l’equilibrio. E le Boop! Sisters rispondono a tutti questi requisiti: Francesca Biagi, Giò Giò Rapattoni e Alessia Piermarini oltre che bravissime sono eleganti, piene di gusto, equilibrate, e basta sentirle affrontare It Don’t Mean A Thing, o Heebie Jeebies, o un delizioso medley di composizioni di Hoagy Carmichael, l’autore di Stardust, per capire che c’è una bella differenza fra chi è solo bravo e chi come loro ha quel quasi magico mix di bravura, impegno, passione e leggerezza. Ascoltatele soprattutto se non vi piace il jazz, perché nel 90 per cento dei casi cambierete immediatamente idea. E con loro, comunque, nel 99 per cento dei casi vi ritroverete a battere il tempo senza neanche accorgervene. Anche quello è swing, ed è una malattia molto contagiosa".





Insomma, le Boop! Sisters sono una bella scoperta, e quindi non perdete l'occasione di andarle a sentire o di comprare il loro album. Molto probabilmente vi ammalerete di swing anche voi, ma una cosa è sicura: è un virus terribilmente benigno, fa benissimo alla salute e quindi non ve ne pentirete.
Volete vedere le Boop  in un'immagine che riporta alla memoria certe scomparse atmosfere degli anni Trenta e sembra quasi preso da una locandina di quei tempi? Vi accontentiamo subito:






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