Nei teatri italiani è di scena Lo zen e l'arte di fare l'amore, spettacolo scritto e proposto in teatro da Jacopo Fo: un Kamasutra alla rovescia seguendo il quale potrete risolvere molti dei vostri problemi sessuali e imparare come migliorare le vostre prestazioni, come rendere felici sia voi stessi che la vostra partner e come, a letto, superare mille ostacoli
di FABRIZIO ZAMPA
Se volete ridere in maniera intelligente e contemporaneamente intraprendere un viaggio verso la felicità e il paradiso del sesso risolvendo tutti i vostri problemi sessuali (non barate e non dite di non averne: il 50 per cento degli italiani li ha anche se fa finta di no) , una soluzione c’è: non vi perdete Lo zen e l’arte di fare l’amore, lo spettacolo che Jacopo Fo, 43 anni, figlio d’arte, professione attore, autore e regista oltre che scrittore e grande appassionato di problemi dell’ambiente, ha proposto dal 14 al 26 aprile al teatro Parioli di Roma e che sta replicando in molte altre città.
«Come fare impazzire le donne a letto e gli uomini in piedi. Come si fa dall’A alla Z. Come funzionano le nuove posizioni amatorie e le antichissime tecniche tantriche. Come farlo nella posizione del gatto, in quella del topo e in quella del gatto e del topo. Dov’è la clitoride. Dov’è il punto G»: questi i sottotitoli del lavoro di Fo, un divertente e graffiante Kamasutra alla rovescia che ha superato il suo unico problema (alle precedenti repliche era vietato ai minori di 18 anni, quelli che poi ne avrebbero avuto più bisogno per crescere meglio, ma per fortuna la nuova legislatura abolisce la necessità del visto della censura) e nel quale vengono sviscerate e analizzate le personali esperienze del protagonista, quasi in omaggio a un’antica e sana regola del vecchio Bing Crosby: «Per fare un buon film serve una cosa sola: una buona storia».
«E’ vero, alla gente piace sentirsi raccontare storie personali, e così sono partito dalle mie disavventure sessuali - dice Jacopo. - Lo zen e l’arte di fare l’amore è un’autobiografia di uno sfigato cronico reduce da anni di eiaculazione precoce, impotenza, cistite, insoddisfazione e altri malfunzionamenti, ma oggi felice come una Pasqua perché ha imparato ad affrontare i suoi problemi nel modo giusto. Quello che dico in scena è tutto vero, parola per parola, però è raccontato in chiave comica, e per di più in un paese come il nostro nel quale impera il gallismo e non si parla mai dei varii disastri sessuali, come la frigidità maschile che viene trattata nei più autorevoli libri di medicina e che pare colpisca la metà degli uomini».
Fo si è divertito a rompere questa barriera. «La nostra cultura non conosce il sesso e non lo pratica, però lo mette dappertutto in modo isterico: dovunque vai trovi donne nude, uomini nudi, non puoi aprire un giornale senza vedere culi, tette, reggicalze e reggiseni. E allora partendo dai miei disastri parlo di cose delle quali non si è mai parlato, come certe verità anatomiche accettate in tutto il mondo: l’esistenza del punto G nelle donne e del punto L nell’uomo, oppure la possibilità della deflorazione rateale. La seconda parte dello spettacolo è una storia del sesso, dal primo bacio alla prima litigata passando per l’epopea della conquista, del distacco e di che cosa fai quando le cose non vanno bene. Per esempio, io vedo in televisione gente che racconta di andare a letto con 200 donne all’anno, e non posso fare a meno di chiedermi: che cazzo di orgasmi puoi avere in una situazione del genere, quando a forza di cambiare partner ogni volta per te è come se fosse sempre la prima volta?»
Per Jacopo il sesso comincia a funzionare in maniera decente «verso la centesima volta con la stessa partner, insomma dopo un minimo di pratica e di conoscenza». «Di qui una ricerca su un altro modo di fare l’amore al di là del semplice atto meccanico: si può ”ascoltare” quello che succede quando si fa l’amore, e sul modo di modificare le proprie percezioni e la loro qualità faccio anche alcuni esperimenti col pubblico. Niente di sessuale e nessuno che si spoglia, però la gente può toccare con mano che in effetti nel giro di dieci minuti io gli posso far cambiare quello che sentono. L’obiettivo è l’estasi dello zen, un paradiso nel quale, conoscendo le tecniche giuste, ognuno potrebbe vivere».
Quello che dice è verissimo. Abbiamo partecipato ai suoi "esperimenti" e oltre a divertirci parecchio ci si sono aperti molti spiragli su un modo diverso dal solito di gestire le proprie percezioni della realtà che ci circonda. Provare per credere. La tecnica di Fo appartiene al «tantra morbido» («Che è inoffensivo e non fa assolutamente male alla salute»), e uno dei suoi tanti suggerimenti invita a unirsi sessualmente, senza preoccuparsi di niente a cominciare dall’eterno problema dell’erezione, restando in contatto con la partner per 31 minuti esatti. «Dopo 31 minuti scatta un meccanismo particolare e si verifica un fenomeno che nei testi indiani viene citato fin dal 2000 avanti Cristo: sperimenti quello che è chiamato l’orgasmo di valle. Non è un orgasmo esplosivo, però senti dei piccoli brividi molto gradevoli e una sensazione di profondo appagamento che è assai soddisfacente e rappresenta solo l’inizio di tutto il resto. Lo insegno in un corso del cosiddetto yoga demenziale, che è una cosa semplicissima: s’impara in una settimana e col sorriso sulle labbra, divertendosi proprio come in un gioco».
Spiega Fo che è difficile razionalizzare certi momenti, «però poi lo fai automaticamente e il tuo corpo impara subito la respirazione naturale». «Noi, per una serie di condizionamenti assurdi, abbiamo perso la naturalità del rapporto - dice. - E attenzione, qui non si tratta di imparare qualcosa di più ma di disimparare delle idee sbagliate, come quella che il vero maschio ansima mentre fa l’amore. In realtà ansimare non serve a niente, e noi l’abbiamo imparato solo dalle centinaia di film e telefilm che abbiamo visto, dove appena due si baciano già ansimano come dannati. Non sarebbe ora di superare questo condizionamento culturale?».
Certo che sarebbe ora, e se vi interessa un one-man-show che è al tempo stesso una gustosa performance del protagonista e anche una piccola ma illuminante lezione su come vivere meglio, sia nel sesso sia al di là del sesso, Lo zen e l’arte di fare l’amore è quello che fa per voi, e forse andrebbe addirittura visto due volte: la prima per godersi l'humour e l'ironia di Jacopo, la seconda per imparare cose che, lo ripetiamo, non sono inventate ma scientificamente esatte e provate. Insomma, non vi lasciate sfuggire lo spettacolo, perché spesso ridendo e scherzando si risolvono problemi immensi. Come spiega da anni suo padre Dario, «solo una risata seppellirà tutto». Parole sante.
Jacopo Fo, quando non è in teatro, vive a Alcatraz, una piccola "città verde" vicino a Gubbio sulla quale vale la pena di sapere qualcosa di più. Per fare un giro nella sua interessante e atipica realtà cliccate sull'indirizzo del sito: www.alcatraz.com
Torna alla homepage/Back to the homepage