Roba vecchia ma buona / Siete musicisti? Avete inciso o state per incidere un album? Non sapete come pubblicarlo? Le case discografiche vi obbligano a umilianti e inutili anticamere? I  direttori artistici non capiscono niente di musica e vi impongono le loro scelte? Ecco il modo per eliminare questi problemi, sconfiggere i diktat delle multinazionali, riconquistare la libertà e vendere la vostra musica online: e per di più fissate voi il prezzo dei vostri cd e incassate il 50 per cento netto. Dulcis in fundo, anche un sito italiano offre gli stessi vantaggi



Come bypassare le aziende,
vendere online la propria musica
e vivere e cantare in libertà
La formula magica si chiama Mpeg3. Leggete tutto attentamente e poi spiccate il volo con i vostri dischi verso il mercato del domani
di FABRIZIO ZAMPA

E' il principio della fine per la grande industria discografica. E così per i negozianti, i grossisti, i distributori e tutti coloro che dominano il mercato intascando ricche percentuali e facendo lievitare oltre misura, in particolare in Italia, i prezzi al pubblico dei cd. Insomma, per il disco e per il mondo della musica è tempo di rivoluzione, ed è una bella rivoluzione che riguarda il mondo intero: l'oggetto cd, quello che si compra nei negozi, è destinato a scomparire e ad essere sostituito in tempi brevi non solo dal Dvd o dai chip pieni di musica, ma anche da un geniale sistema che fa viaggiare la musica nel mondo senza spostamenti fisici, ovvero sul Web.
   Ma andiamo per ordine, vediamo quali sono i nuovi orizzonti della musica registrata, qual è il nuovo sistema e soprattutto perché farà la felicità di un mare di artisti che si scontrano quotidianamente con un problema apparentemente insolubile: come riuscire a trovare un'etichetta discografica disposta a pubblicare un loro album, come distribuirlo e come venderlo.
   Quanti artisti riescono a fare davvero il disco che sognano, senza problemi, ricatti, condizionamenti, compromessi e imposizioni da parte di direttori artistici che non sono mai gente pratica di musica ma esperti di marketing o magari ex-venditori di mozzarelle o detersivi? Quanti cantanti, cantautori o band sono vittime di case discografiche che pretendono il controllo su tutto e come diritti danno in cambio meno del 10 per cento del prezzo di vendita di un cd? Insomma, quanti musicisti, interpreti, cantautori o gruppi devono soccombere ai numerosi diktat (artistici, commerciali, promozionali) di pachidermiche multinazionali che non raccolgono nessuna delle loro richieste e per di più gravano i loro contratti con tasse, percentuali e spese di ogni genere?
   Beh, tutto questo sta per finire grazie a Internet. Dopo il boom della vendita online dei normali dischi in commercio (la offrono tanti grossi rivenditori, da CdNow, che ormai ha aperto succursali in mezzo mondo, a Tower Records, nel cui catalogo si trovano le cose più inconsuete, il tutto con prezzi accessibilissimi e spedizioni in ogni angolo del globo) è scattata una nuova rivoluzione destinata a cambiare radicalmente il tipo di rapporto che oggi esiste fra un artista e la sua etichetta discografica.
   Da oggi si può eliminare materialmente l'oggetto disco, comprare un album online, pagarlo con una carta di credito (i prezzi vanno da 5 a 10 dollari, senza tasse né altri tipi di spese accessorie), riceverlo direttamente via modem sul proprio computer in formato digitale e immagazzinarlo nell'hard disk per poi riversarlo subito su un cd vergine il cui costo non supera le 2 mila lire. Il tutto, naturalmente, bypassando di fatto le grandi e piccole aziende discografiche, le loro spietate regole di marketing, le basse percentuali che riservano agli artisti, i prezzi che specie in Italia sono proibitivi e ogni altro problema.
   L’idea è della Digital Automatic Music, o meglio Dam, azienda americana dalla vista lunga che offre agli artisti di ogni nazionalità e ogni stile musicale la possibilità di vendere le loro incisioni via Internet, di fissare il prezzo di un cd (da 5 a 10 dollari), di incassare in diritti il 50 per cento di questo prezzo (come dire che un album in vendita a 8 dollari ne rende all’autore ben 4, anziché il modesto 8 o 10 per cento, gravato di tasse, che è la quota media corrisposta dalle aziende) e di contare su una grossa promozione da parte di un sito Internet (www.mp3.com) che è il fornitore mondiale numero uno di musica digitalizzata e che conta ogni mese su oltre 2 milioni di contatti.
   Sì, il mondo sta cambiando in meglio sia per i consumatori di musica (che sono miliardi) sia per chi crea, scrive, canta, suona e produce musica. «State per incidere un album ma non sapete come pubblicarlo e come venderlo? Avete fatto lunghe,  inutili e umilianti anticamere presso grandi e piccole case discografiche? Non vi bastano le basse percentuali che vi offrono le aziende? Passate con noi e firmate un contratto chiaro, pulito, semplice, che non vi costa niente e che potete interrompere in qualsiasi momento»: questa, in poche righe, l’offerta di Dam, raggiungibile via Internet all’indirizzo www.mp3.com/dam. E la stessa identica offerta ve la fa in Italia Bollicine, l'etichetta discografica di Vasco Rossi (vedi il pezzo in basso in questa stessa pagina).
Qualche chiarimento tecnico. L’ostacolo maggiore alla trasmissione online di musica di alta qualità era fino a ieri la difficoltà di comprimerla in misura tale da poterla trasmettere via Internet in tempi accettabili. La soluzione viene dalla versione più recente del sistema di compressione Mpeg, cioè Mpeg3, che riesce a ridurre un brano di 4 minuti (è la durata media di una canzone) a una dimensione tale da consentire di trasmetterlo più o meno in 4 o 5 minuti.
   Come dire che per scaricare un intero cd serve meno di un’ora, cioè il tempo reale di durata del disco. E restare online un’ora in Italia costa di telefono, dopo le 20.30, meno di mille lire. Facciamo due rapidi conti e vediamo quando costerebbe un album scaricato online e copiato poi su un normale compact: prendiamo un disco che costa 8 dollari, cioè poco più di 13 mila lire, aggiungiamone mille di telefono e 2 mila per un cd vergine sul quale riversarlo per poterlo poi ascoltare su qualsiasi impianto. In tutto sono 16 mila lire, meno della metà di un normale cd in vendita nei negozi.
   Ma non è tutto qui. Chi produce, incide e realizza un album può inviarlo a Dam via Internet (in formato Mpeg3, e per farlo il sito www.mp3.com fornisce gratuitamente il software necessario per la codifica) oppure spedire materialmente il cd fatto in sala d’incisione (e in questo caso lo codifica la Dam per appena 5 dollari), e oltre alla vendita online ha diritto a un sito gratuito per farsi conoscere, promuovere l’album, pubblicare la copertina, i testi delle canzoni e così via. E ancora: qualsiasi potenziale acquirente che si collega con Dam può preascoltare online un frammento dei diversi brani prima di decidere se comprare o no il disco. Per farlo c'è solo bisogno che il suo computer sia fornito di una buona scheda audio, dalle più economiche alle SoundBlaster più sofisticate.
   Non avete il software necessario per la decodifica dell'Mpeg? Nessun problema: il sito mp3.com vi offre gratuitamente un'ampia scelta fra decine e decine di programmi, dal piccolo ed efficiente Winamp (che è un player di files mpeg semplice ma versatile e pieno di accessori, come un equalizzatore grafico che funziona benissimo)  a un player-encoder-ripper che occupa 6 Mb di spazio e fa veramente tutto, forse anche il caffè.  Per quanto riguarda l'accordo che bisogna stipulare con mp3-Dam, è possibile scaricare online una copia del contratto (dal quale l'artista può recedere in qualsiasi momento senza pagare né multe né penali) e leggerlo attentamente prima di prendere qualsiasi decisione. Lo stesso accade con l'italiano Bollicine.
   Sì, sono tempi duri per quell’industria discografica che per decenni ha tolto libertà, indipendenza, spazio e autonomia a un mare di artisti. Oggi tutti i musicisti, famosi o esordienti, hanno di fronte un nuovo e promettentissimo orizzonte. Era ora.



Insomma, siete bravi e cercate un modo per farvi conoscere? Avete fatto gavetta e spedito decine di cassette e provini a case discografiche che non vi hanno nemmeno risposto? Vi siete stancati di fare la fila per guadagnarvi la celebrità?
Se vi sentite forti, avete le carte in regola e un album pronto tentate questa strada diversa dal solito, anche perché rischiare non costa niente e qui non si paga. Cliccate www.mp3.com/dam oppure www.bollicineonline.com e tentate il grosso colpo. O almeno date un'occhiata
Se volete scaricare Winamp, uno dei più comodi e pratici player di file mpeg3, cliccate sul sito www.winamp.com e scegliete la versione più recente. Il sito viene aggiornato in continuazione.




E in Italia già c'è un'etichetta che lavora in mpeg:
è Bollicine, e appartiene a Vasco Rossi

E’ la prima etichetta italiana ad aver affrontato la proposta e la distribuzione di musica via Internet: si chiama Bollicine, il proprietario è Vasco Rossi), ha i suoi studi, esplora ogni fase della produzione discografica, è guidata dal manager di Vasco Floriano Fini e dal producer e talent scout Roberto Vecchi e ha un sito, www.bollicineonline.com, che vi consigliamo di visitare. Ci troverete tutte le informazioni sugli artisti dell’etichetta, potrete scaricare in formato mpeg3 assaggi della loro musica e anche pezzi interi, c'è il software necessario per ascoltare musica in formato mpeg e da qualche tempo anche una bella proposta: un contratto di distribuzione e vendita online della vostra musica praticamente uguale a quello di mp3.com.
L’obiettivo di Bollicine, oltre alla ricerca di nuovi artisti, è appunto la vendita diretta su Internet di brani da scaricare online pagando con una carta di credito. «Ci piace essere un trait d’union con l’enorme pubblico del Web, perché fra uno o due anni Internet sarà il mezzo principale di diffusione della musica - dice Vecchi. - Il problema è doversi misurare con un business, con un mercato e con problematiche che spesso non hanno niente a che fare con le scelte artistiche. Le major oggi sono piene di manager di trent’anni che vengono da ambienti diversi da quelli musicali, e le strategie aziendali non consentono sperimentazioni. Beh, tutto questo è il passato. Noi saltiamo sul treno del futuro, e preferiamo aspettare che diventi davvero una realtà alla portata di tutti piuttosto che scontrarci con un presente e un passato dove non succede niente».
Molti artisti di Bollicine (come Valeria, una Jovanotti al femminile, i Mister No, il cui pezzo più efficace è Anima di strada, i siciliani Kabasa, che impastano suoni di oggi e ritmi attualissimi con le tradizioni musicali della loro regione, Pia, già finalista a Castrocaro) sono già stati rifiutati dalle maggiori case discografiche. E sembra, anche se loro non lo dicono, che il primo produttore di Bollicine sarà proprio Vasco.
L’unico problema ancora da risolvere è quello dei diritti che spettano ad autori e editori, recenemente affrontato in una tavola rotonda al Futurshow di Bologna (c'erano rappresentanti della Siae, della Fimi, dell'Afi, dei siti che trasmettono radiofonicamente online) senza grandi risultati. «Stiamo cavalcando un vuoto legislativo perché sull’argomento non c’è ancora una gran chiarezza - dice Vecchi. – Ma una cosa è certa: di tutta la musica che tu metti su Internet devi essere l’editore, e noi lo siamo. Per ora la musica la regaliamo, poi, quando i brani saranno in versione definitiva, li faremo pagare». E' una bella sfida, soprattutto pensando che le multinazionali del disco lottano con tutte le loro energie contro un sistema moderno ed efficiente che ridurrebbe di non poco i loro esagerati guadagni, specie tenendo presente il fatto che in Italia il prezzo di un cd viene ancora mantenuto al di sopra delle 35 mila lire. Un'ultima notizia: proprio in questi giorni la Sony (che in Italia fa la voce grossa contro la musica online) ha cominciato a vendere musica online, per ora solo in Giappone. Mica male come contraddizione, no?





 
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